giovedì 18 aprile 2013

La scelta di Marini e il web come il bar

Leggo con un po' di sgomento che si riescano ad innescare tifoserie anche sul nome da mandare al Quirinale. Credevo che la politica fosse una cosa seria, invece, il fatto di avere un flusso continuo di informazioni via web ha trasformato il tutto in una discussione da bar.

A me non piace Franco Marini non perché - come dicono in tanti - rappresenta "il vecchio": non credo affatto questo, caso mai è vecchio il metodo di "scambio" (interno e non con il PDL, con cui è stato indicato). Tuttavia, trovo davvero brutte le parole che vengono rivolte dagli iscritti del PD contro Marini e contro la sua elezione in nome di un nuovismo che non si sa bene cosa sia. Personalmente, ritengo che il nome da indicare per il Quirinale debba essere quello di una figura di valore, di grande capacità ed esperienza politica (anche per saper fronteggiare il momento difficile sia dal punto di vista politico che economico e sociale) e di buoni rapporti internazionali (se poi questi non ci sono, si costruiranno: ci sono schiere di funzionari che si adoperano per questo e comunque i rapporti di amicizia non sempre sono di aiuto, ci si ricordi "dell'amico di Putin" e di Gheddafi) e non credo che questo soggetto possa essere ricercato tra figure troppo nuove. Sicuramente sarebbe stato meglio puntare su nomi meno noti all'opinione pubblica o, se noti, meno connotati politicamente, almeno per evitare giudizi preventivi (spesso sbagliati). E' capitato, infatti, che fossero eletti Presidenti che al momento non hanno suscitato particolari entusiasmi ma che poi si sono rivelati validi e hanno saputo coinvolgere e appassionare gli italiani. Insomma, più che il nome di Marini (che personalmente non gradisco, ma è mia opinione personale e politica sul soggetto e non ne inficia il rispetto per il suo percorso e la sua storia) non condivido il metodo: c'erano gli occhi di tutti puntati su questa scelta, c'erano dei trappoloni giganteschi messi appositamente per farci cascare dentro e il PD, anziché guardare a tutto questo e cercare una soluzione consona, è andato dritto come un trattore, rovesciandosi in tutte le buche.

Questo non è accettabile. Non è accettabile che ci siano dirigenti che pensino a come garantirsi le poltrone e a come garantirle ai loro amici infischiandosene di quello che viene percepito fuori. Così come non è accettabile che, contemporaneamente, ci siano altri dirigenti in campagna elettorale - che invece l'aria che tira l'hanno colta benissimo - e sbraitano per chiedere di votare il candidato proposto da Grillo perché "fa più figo". Non è accettabile neanche che gli iscritti pretendano il ritiro di un nome solo perché non è abbastanza "di sinistra", dato che dovrebbero sapere che in Italia esiste anche gente che vota dall'altra parte.
Lo spettacolo a cui abbiamo assistito in queste ore è indecoroso.

Auspico comunque che domani si arrivi a un risultato diverso (almeno per salvare quel che si può dell'immagine del PD che continua a regalarci quadri desolanti a tutti i livelli) e possibilmente anche a delle modalità diverse di scegliere i percorsi. Sono sicura che il PD è capace di farlo e mi spiace che, ogni volta, prima di arrivarci si debbano vedere queste scene.