venerdì 29 marzo 2013

Soldi nostri

E intanto scoppia la nuova polemica sui soldi del PD. Eppure il finanziamento pubblico lo prendono anche gli altri partiti e magari bisognerebbe avere la stessa attenzione che c'è su come spende i soldi il PD e per pagare quali sedi e dipendenti anche nei confronti di Lega, PDL, UDC, IDV ecc. Sono soldi "nostri" anche quelli.

giovedì 28 marzo 2013

Il governo a 5 stelle

Che poi quelli di M5S non erano quelli che non avevano "personale adeguato" per poter presentare leggi? E adesso questi incapaci vorrebbero un loro governo o almeno i ministeri... Per fare cosa se non hanno "personale adeguato"? E, dopo tutto quello che hanno detto in questi giorni, chi dovrebbe votarla la fiducia al loro governo? Il Pd?

mercoledì 27 marzo 2013

Crimi e Lombardi, due diversi stili comunicativi

Crimi e Lombardi, i portavoce di M5S in Senato e Camera, sono molto diversi tra loro.
Crimi studia, ci prova, ha le sue idee ma probabilmente avverte il peso della responsabilità del ruolo che si trova a ricoprire da totalmente impreparato e il fiato sul collo dell'attenzione mediatica (e anche delle minacce del suo controllore Grillo), si accorge che sono tutti lì pronti a immortalare ogni suo scivolone e, puntualmente, va in ansia, inciampa, sbaglia e fa figuracce che lo rendono terribilmente ridicolo. Più Crimi cerca di dimostrare la sensatezza delle sue idee e la sua bravura, più evidenzia che ciò che dice di senso non ne ha alcuno e che lui è tutto tranne che preparato.
La Lombardi no, non fa ridere: fa paura. Lei ha delle sue convinzioni politiche più nette e un atteggiamento strafottente: quando dice cose sbagliate o che non hanno senso, se ne frega, non fa mai marcia indietro ma tira dritto, rigira la frittata. Lascia anche un certo sconcerto data la gravità di alcune sue affermazioni e la strampalatezza di altre, eppure lei non fa ridere. Forse anche quello della Lombardi è un modo di reagire al peso di una responsabilità troppo grande per una appena arrivata e all'ansia di esser subito sottoposta ad un giudizio negativo ma così facendo dà una pessima idea di sé, tendendo ad apparire come un soggetto inquietante e anche un po' pericoloso.
Dato che vanno di moda le dirette streaming, guardate quando parlano sulle web tv di Camera e Senato, vedrete l'effetto che fanno.

Streaming

La richiesta di andare in streaming non è trasparenza ma ansia di visibilità. Non credo che i comuni cittadini (quelli veri, che hanno un lavoro e una vita normale) abbiano il tempo di mettersi davanti ad un computer per stare a guardare tutte le dirette che la rete fornisce. Tuttavia, già che ci sono, invito a guardarle perché ci si rende conto della pochezza di alcuni personaggi e, magari la prossima volta, prima di votare certe nullità ci pensano meglio.

lunedì 25 marzo 2013

Notizie

Dopo aver comunicato alla stampa che ha staccato Facebook e Twitter dall'I-phone per non usarli troppo e che non va in direzione perché ha altro da fare, Renzi ha già avvisato i giornalisti sull'ora in cui va a fare pipì? Sono notizie fondamentali per il Paese in questo momento!

martedì 12 marzo 2013

I compensi del PD

L'operazione innescata da Matteo Renzi in nome della presunta trasparenza e pubblicata da Corriere della Sera e Dagospia a me fa un po' schifo. 
Nel PD, come in tutte le altre organizzazioni (aziendali, private o politiche) i lavoratori si pagano. Non capisco il modo scandalistico di vedere raccontata questa vicenda dai mezzi di informazione. I dirigenti prendono uno stipendio da dirigenti (come avviene ovunque) e i funzionari da funzionari. 
Al PDL funzionari e dirigenti lavorano gratis? Alla Lega lavorano gratis? Nelle aziende private lavorano gratis? 
Trattandosi di un partito politico è più complicata la separazione tra ruolo da funzionario e ruolo politico, in quanto trovo abbastanza normale che chi vi arrivi da funzionario faccia anche politica o almeno impari a farla e poi diventa difficile separare le funzioni. 
Trovo che vi siano persone che abbiano lavorato bene e prodotto delle cose e trovo che vi siano altri che non abbiano prodotto nulla (a leggere il dossier pubblicato si vedono tantissimi forum di cui non è mai pervenuto alcun che). 
Trovo che sia normale che ciascun dirigente abbia un suo staff e che questi staff vengano retribuiti. Si può discutere su quanto di quanto debbano essere gli stipendi, si può discutere l'utilità della pubblicazione in nome di una presunta trasparenza (che va tanto di moda), trovo però abbastanza squallido il modo in cui tutto questo venga raccontato dai media. 
Detto sinceramente, mi fa un po' schifo che ad innescare tutto questo sia stato Renzi, che del PD fa parte ed è anche un esponente di primo piano. Preferirei che Renzi smentisse di esser dietro a questa roba. In caso contrario sarei curiosa di sapere se a Firenze il suo staff in Comune lavora gratis o è pagato e quanto e come si è scelto i suoi diretti collaboratori.

sabato 9 marzo 2013

Caro Matteo Renzi...

Caro Matteo Renzi, permettimi alcune precisazioni rispetto a quanto hai affermato nella trasmissione "Che tempo che fa"
Ad un certo punto, hai definito la direzione nazionale del PD una sorta di riunione di "terapia di gruppo" - copiando l'espressione coniata da Diego Bianchi nel programma "Gazebo" (che fa molto figo, lo so) - una cosa noiosa, di riti stantii in cui non cambia nulla ecc. Tutto vero e, chi ha seguito i commenti ironici su twitter mentre YouDem trasmetteva la diretta della direzione, sicuramente si sarà riconosciuto in questo. Tuttavia, forse ti è sfuggito che si tratta della riunione della direzione di un partito (uno dei pochi partiti che fanno riunioni e in cui si usa ancora parlare per confrontarsi e non decide il "capo" a casa sua e quel che il segretario pensa lo dice in faccia agli altri componenti e non in un videomessaggio via web). Forse ti sfugge che tutte le riunioni (anche quelle degli altri partiti che ne fanno ma anche quelle che si fanno in tutte le aziende) sono sempre un po' "noiose" o quanto meno serie: Renzi, sono riunioni non è lo Zelig o un format Tv! Forse la diretta web non aiuta la comunicazione del PD ma l'abbiamo voluta tutti perché aiuta noi iscritti a capire che succede e che si dice ai vertici. Capisco che non sia un programma allegro e divertente ma è una riunione. Se poi non sei d'accordo nel merito dei contenuti che vengono espressi dai tuoi colleghi di partito, la prossima volta, anziché andartene, puoi scegliere di intervenire e dire la tua: sono tutti bravi a parlare con i giornalisti per avere un po' di visibilità con le interviste ma pochi trovano il coraggio di dire all'interno degli organismi in cui si prendono le decisioni come la pensano veramente. Qualche tuo collega lo ha fatto e ha portato anche visioni diverse da quella di Bersani, poi che siano state accolte o meno è un'altra questione ma, intanto, si sono fatti sentire lì dove occorreva farlo e non solo in tv o sui giornali. 
Alla luce della tua affermazione, mi domando cosa intendi fare tu al posto delle riunioni della direzione? Se fossi tu il segretario del PD, come prenderesti le decisioni, insieme a chi e come intendi comunicarle agli altri componenti del partito (dirigenti e iscritti)? 
Non è tutto: ad un certo punto, hai anche detto che Bersani, anziché convocare i soliti big, avrebbe dovuto fare un incontro con i nuovi eletti per ascoltarli. Renzi, se ti fossi fermato in direzione anziché andare via subito, ti saresti accorto che, oltre ai "soliti big", hanno preso la parola anche alcune persone che non erano per nulla conosciute alla maggioranza delle persone e, alla fine della riunione della direzione, Bersani ha detto che la prossima settimana incontrerà tutti i nuovi eletti e ci saranno delle riunioni con i vari gruppi. Magari la prossima volta, invece di andare in tv a sparare stupidaggini a vanvera sul partito di cui fai parte anche tu, informati meglio

sabato 2 marzo 2013

Né Bersani né Renzi o Veltroni

Non mi sorprende la voglia di rivalsa di una parte che era latente ma ben radicata anche prima. Mi turba, invece, l'arroccamento in difesa di chi oggettivamente ha ben poco da difendere...
Renzi, a me, non piaceva prima e continua a non piacermi anche adesso, così come mi fido poco di Veltroni che, pur esprimendo qualche concetto giusto, lo fa con malcelato astio verso chi c'è ora e comunque la sua occasione l'ha già avuta. 
Al congresso, però, dobbiamo arrivarci e cerchiamo di arrivarci consci di ciò che e' stato e di dove vogliamo andare (ammesso che si possa ancora andare da qualche parte) e non cominciamo a nascondere la testa sotto la sabbia dicendoci che ci sarà tempo per parlare di noi che poi non si parla mai. Non arrocchiamoci in posizioni preconcette (da entrambe le parti), non facciamo il "salto della quaglia" perché non servirà buttarsi ad appoggiare uno fintamente nuovo che poco prima non abbiamo voluto perché è sempre quello (non è cambiato nel frattempo), ma cerchiamo davvero una strada nuova che abbia un senso e che possa trovare consenso anche fuori di noi.