martedì 25 febbraio 2014

Quei brutti insulti alla Madia

Mi fanno orrore molte delle parole che compaiono sulle bacheche di facebook rivolte a Marianna Madia, oltretutto da persone che militano nel suo stesso partito.
Mi fa orrore vedere come una giovane donna, sicuramente molto più fortunata di altre per le opportunità che ha avuto, viene trattata.
Nel 2008, quando fu candidata da Veltroni, anche a me non è piaciuta per nulla l'idea che venisse catapultata nelle istituzioni una figura che esprimeva "inesperienza" ma da allora sono passati diversi anni e di esperienza ne ha fatta, occupandosi di lavoro e di precari. Anch'io ho delle perplessità sul fatto che figure giovani come lei possano già ricoprire il ruolo di Ministro ma da qui agli insulti sciocchi e volgari che si leggono nei suoi confronti ce ne corre. Perché mai tutto questo astio verso di lei? Questa storia del "figlia di" e "nipote di" e "ex fidanzata di"... e perché D'Alema di chi era figlio? Franceschini è spuntato dal nulla? E tutti gli altri? La maggior parte delle persone che ricoprono cariche importanti in luoghi pubblici o privati è perché spesso arrivano da famiglie che hanno avuto più possibilità di altre, dove sta la novità? E poi che differenza c'è tra Marianna Madia "miracolata" da Veltroni e i giovani eletti al Parlamento miracolati dalle primarie dello scorso anno? Hanno forse più esperienza di lei? Hanno forse mai partecipato al lavoro nelle istituzioni? Valgono loro esattamente quanto valeva lei nel 2008, con la differenza che dal 2008 ad oggi è passato molto tempo e l'esperienza che mancava la Madia se l'è costruita. E poi tutta questa esperienza siamo sicuri che sia utile? Anche la Fornero passava per una "esperta" e non mi pare abbia prodotto dei bei risultati! Cos'hanno fatto per il bene del Paese Ministri più anziani e presumibilmente più competenti? A vedere dal disastro in cui ci troviamo, l'impressione è che non abbiano fatto poi molto. E poi che differenza c'è tra gli insulti volgari e sguaiati lanciati ovunque dal Movimento Cinque Stelle e le parole che oggi molti del PD rivolgono alla Madia? A me fanno schifo allo stesso modo. Oltretutto Madia si è occupata di lavoro (qui mi può sorgere il dubbio se sia stata messa nel Ministero giusto per le sue competenze) e, quindi, se deve essere contestata almeno che lo sia per le sue posizioni sul tema del lavoro e non per opinioni personali che nulla riguardano le cose di cui deve occuparsi.

giovedì 13 febbraio 2014

Renzi, Cuperlo e Letta

Premetto che ciò a cui abbiamo assistito in questi giorni avrei preferito non vederlo e avrei auspicato uno scenario e degli atteggiamenti molto diversi, in ogni caso ci sono alcune considerazioni che voglio fare:
1. C'è stato un congresso nel PD ed è finito con la vittoria di Renzi. Piaccia o no, bisogna prenderne atto e queste continue denigrazioni di lui (che certamente non è uno che suscita simpatia) o di chi lo ha sostenuto e il rispondere in modo perennemente sgarbato a chi lo ha votato è stucchevole. Il congresso è finito, ci si capaciti del risultato e si vada avanti perché questo clima di astio non è né utile né accettabile.
2. Sulla triste fine di Enrico Letta e del suo governo, i cuperliani che tanto gridano allo scandalo vadano a riascoltarsi gli interventi nella precedente direzione di Cuperlo, Fassina ecc. ma anche quello di Cuperlo alla direzione di oggi e prendano atto del fatto che sono stati loro a voler spingere Renzi verso Palazzo Chigi (al solo scopo di impallinarlo). Se in questi giorni il PD ha dato un'immagine pessima di sé, dove un'altra volta si giocano le partite interne sulle istituzioni e dove si mangiano i nostri stessi leader, le responsabilità stanno anche in quella parte lì del partito e non solo nella "smisurata ambizione" di Renzi e del suo gruppo di supporter.
3. Lo stallo del governo Letta, le difese di ministri indifendibili, l'eccessivo potere delle lobby in alcuni ambiti che hanno condizionato alcuni testi che hanno prodotto forti reazioni, il pasticcio sulle tasse sulla casa è stato denunciato per mesi dalla parte più a sinistra del PD e, quindi, non si capisce come mai quella stessa parte di militanti oggi si erga a paladina di quel governo che ha in precedenza tanto osteggiato.
4. Non è possibile che ci sia un PD di lotta e di governo. In questi mesi il governo Letta è stato oggetto di numerosi attacchi anche da parte del PD (tutto, cuperliani, civatiani e renziani). Questo non è accettabile: se il governo è a firma PD deve essere sostenuto convintamente dal PD perché altrimenti i nostri elettori continueranno a non capire i comportamenti assurdi di questo partito e soprattutto diventa difficile andare a comunicare i risultati positivi ottenuti (pochi o tanti che siano) in un quadro di denigrazione continua.
Personalmente, auspico che il nuovo corso ratificato con il voto di oggi nella direzione nazionale del PD serva anche a questo, altrimenti sarà un nuovo fallimento dal quale però sarà più difficile riprendersi.

domenica 2 febbraio 2014

Expo: il progetto, le trasformazioni urbane, il lascito alla città e la legalità negli appalti

Manca poco più di un anno all’avvio ufficiale di Expo 2015 che vedrà Milano e la Lombardia protagoniste e le porterà a confrontarsi con gli altri Paesi su tematiche importanti per il futuro del Pianeta.
Expo sta portando alla città di Milano e al territorio circostante delle grandi trasformazioni che lasceranno il segno anche dopo l’evento.
Di questo, del progetto Expo, delle trasformazioni che sta apportando nel territorio milanese e di cosa resterà a manifestazione conclusa, ma anche di come prevenire e contrastare il rischio di infiltrazioni mafiose negli appalti si è parlato domenica 2 febbraio, presso l’Auditorium Ca’ Granda a Milano in un incontro organizzato dal circolo PD Prato-Bicocca in collaborazione con il PD della Zona 9 di Milano sul tema “Expo 2015: ieri, oggi e domani”. Qui il video dell'incontro>>
L’incontro coordinato da Gianandrea Abbascià (Circolo PD Prato-Bicocca), è stato aperto da Mariangela Rustico (Coordinatrice PD della Zona 9), la quale ha segnalato come anche il territorio della Zona 9 e i suoi siti siano interessati dalle trasformazioni e dai progetti di riqualificazione in vista del grande evento del 2015. Del progetto di Expo, dell’importanza dei temi che verranno sviluppati ha parlato invece Maurizio Martina (Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole con Delega ad Expo), il quale ha ribadito che la manifestazione può essere una grande occasione per il rilancio di Milano nel mondo, data l’ampia partecipazione di tutti i Paesi all’interno dei padiglioni. Expo – secondo Martina – può fungere da motore del cambiamento tanto auspicato per il nostro Paese, ridare una prospettiva e spingere per l’innovazione necessaria oltre che per mettere in risalto le qualità italiane e far parlare del nostro Paese in modo positivo, uscendo dalle polemiche spicciole del quotidiano. Di grande occasione che parte da Milano ma che è utile a tutta l’Italia ha parlato anche Ada Lucia De Cesaris (vicesindaco di Milano), definendo Expo come un possibile modello da utilizzare e valorizzare. “Con Expo siamo partiti in ritardo – ha affermato il vicesindaco – ma è importantissimo perché può mettere in moto dei principi di riqualificazione profonda per il nostro territorio” e, per quanto riguarda più specificatamente la Zona 9 di Milano e per il progetto del Gasometro in Bovisa l’idea è che possa diventare un polo importante per la ricerca e per collegare quel mondo al mondo del lavoro, mentre altre realtà come ad esempio l’Isola e Porta Nuova stanno cominciando a vedersi già più definite. “Occorre immaginare uno sviluppo del territorio per tappe - ha chiarito il vicesindaco - e le strutture utili verranno mantenute anche dopo la manifestazione”.
Per Lucia De Cesaris, tuttavia, serve “vision” e capacità di aprire agli investimenti stranieri: “Gli altri Paesi guardano a Milano con grande attenzione e questo può essere sfruttato per il rilancio della città. Senza dimenticare che una grande partita è giocata sull’area metropolitana e sul recupero delle aree agricole del territorio che possono trovare nuova forza e nuovi mercati in cui esportare, per questo sarà necessario un grande lavoro con il distretto agricolo milanese per puntare alla valorizzazione dei prodotti”.
Per quanto riguarda il dopo-evento, il vicesindaco ha precisato che esistono già delle regole da rispettare riguardanti le volumetrie per l’edificazione e il fatto che il 51% dell’area occupata da Expo dovrà diventare un parco; tuttavia ci sarà una discussione su quali progetti e quali funzioni dovranno essere contemplate in questo.
Franco Mirabelli (Senatore e Capogruppo PD Commissione Politiche Parlamentare di Inchiesta sul fenomeno delle Mafie), ha segnalato come all’inizio ci sia stata una sottovalutazione dell’evento e di come non si sia compreso che il tema dell’alimentazione sarà decisivo per il mondo ed è più che mai necessario che si apra una riflessione sui modelli di produzione e di consumo. Expo, dunque, può far diventare Milano un punto di riferimento per la discussione sull’alimentazione e il confronto tra le tecniche di produzione e il mondo della ricerca.
Per quanto riguarda la Zona 9, Mirabelli ha ricordato che la Metro 5 esiste grazie ai finanziamenti stanziati per Expo in quanto è un’opera ad esso correlata e ha ribadito l’importanza del coinvolgimento anche del Parco Nord che da anni è sede del Festival della Biodiversità.
Parlando del lavoro svolto in Commissione Antimafia, Mirabelli ha evidenziato come Expo rischi di diventare un’occasione ghiotta anche per organizzazioni criminali e per evitare questo sono state messe in campo misure importanti e innovative: “Il fatto che ci siano già state 41 aziende interdette ai lavori significa che le norme adottate funzionano. È importante che le certificazioni antimafia arrivino presto in modo da escludere dagli appalti possibili soggetti pericolosi. Oggi si sta costruendo anche una banca dati informatica in grado di vagliare tutti i dati, sono riaperti i concorsi per l’ampliamento degli organici delle forze dell’ordine, sono stati siglati tre protocolli per la sicurezza e la messa in atto di un sistema di controllo per impedire l’inquinamento degli appalti che coinvolge tutte le istituzioni, tanto che i magistrati chiedono che venga esteso anche ad altri grandi eventi e all’ortomercato. L’esperienza di Expo, quindi, può fare da modello per la gestione degli appalti”.
Sul tema delle infiltrazioni mafiose, dunque, per Mirabelli, le istituzioni si sono attrezzate per tempo: al momento si è chiusa la fase di verifica di appalti e subappalti pubblici e ora serve avere la stessa attenzione verso ciò che faranno i Paesi ospiti nella costruzione dei padiglioni e nelle aziende che ci lavoreranno e anche su questi cantieri andranno fatte delle verifiche.
Expo, secondo il senatore del PD, può migliorare la vita di Milano, può aprire la città e può dare una mano a riagganciare la ripresa economica nel Paese.
A chiudere gli interventi è stata Arianna Censi (Coordinatrice Segreteria PD Milano e Città Metropolitana), la quale ha segnalato l’importanza del coinvolgere i cittadini su questi temi e sugli obiettivi che si sono fissati, aprendosi alle varie realtà e dialogando con le associazioni presenti, anche utilizzando il PD per aiutare a rafforzare l’azione comunicativa del lavoro svolto dal Comune. “Expo rappresenta la possibilità di raccontare le potenzialità del nostro territorio, la qualità dei nostri prodotti ma anche di rigenerare la pubblica amministrazione e questa occasione va colta”, ha ribadito Arianna Censi.