venerdì 22 dicembre 2017

Spelacchio

Spelacchio, l'albero di Natale "triste" del Comune di Roma posizionato in piazza Venezia, costoso, disadorno (tanto da guadagnarsi l'appellativo di "Spelacchio", appunto) e morto addirittura prima di arrivare al giorno di Natale sembra proprio il simbolo adatto per una Roma abbandonata al caso e al degrado come quella mostrata in questi mesi di amministrazione Raggi.

venerdì 15 dicembre 2017

Il futuro dell'Europa

Questa mattina il Consiglio Regionale ha promosso una discussione sull'Europa con istituzioni e studenti. 
Tanti gli spunti che sono emersi nel corso del dibattito. 
Tra i relatori, il senatore Franco Mirabelli (che in Senato si occupa anche di Politiche dell'Unione Europea), ha sottolineato l'importanza di ragionare sulle cause che hanno portato alla Brexit per evitare che si verifichino altre rotture nell'Unione e le possibili soluzioni stanno in un rilancio dell'Europa come fonte di opportunità per i cittadini e non più solo come imposizione di vincoli. Per questo, secondo Mirabelli, è importante che il potere decisionale dell’Europa si sposti nelle mani del Parlamento Europeo (unica istituzione UE eletta direttamente e democraticamente dai cittadini).

sabato 9 dicembre 2017

L'impegno costante di Raffaele

Questa mattina di sole e di vento, c'erano tante persone a dare l'ultimo saluto a Raffaele Firinu: parenti, amici, compagni di partito e di impegno politico e sindacale.
Raffaele ha lottato fino alla fine.
Non si è arreso mai.
Indaffarato fino all'ultimo con il Circolo e con la politica.
Mi aveva chiamata anche pochi giorni fa: cercava un consiglio per una situazione politica che non voleva sfuggisse di mano.
Faticava a parlare e abbiamo dovuto chiudere rapidamente la telefonata ma non demordeva, era presente e attivo.
Quando ci eravamo visti si era lamentato un po' delle gambe gonfie e dei piedi che faticavano a stare dentro le scarpe, come se il problema fosse quello. In effetti, il problema per lui era quello perché gli impediva di fare le cose che faceva normalmente: parlare al telefono, stare al circolo, andare al corso di ballo, progettare uno dei suoi bellissimi viaggi in bicicletta in giro per l'Europa di cui ci faceva vedere le fotografie in rete.
Su tutto il resto Raffaele stava lottando e ce la voleva fare.
Avevo paura di chiedergli come stava ogni volta che lo sentivo perché avevo paura di quale potesse essere la risposta ma Raffaele rispondeva sempre che stava bene: non lo operavano ma si stava curando, aveva i dolori ma erano sicuramente una parentesi che alla fine della cura sarebbero andati via... 
Raffaele è stato una delle poche persone per cui ho provato subito simpatia quando sono arrivata nel PD: spesso silenzioso ma sempre attento a ciò che succedeva, capace di dare la corretta analisi delle situazioni e disponibile a confrontarsi.
Sono profondamente colpita e addolorata dalla sua scomparsa: speravo che questo momento non dovesse mai arrivare, che avesse ragione lui e che alla fine avrebbe superato tutto e sarebbe rimasto a confrontarsi con noi sul futuro della nostra parte politica.
Ciao Raffaele, buon viaggio e non arrenderti mai neanche lì.

sabato 2 dicembre 2017

Legalità per la Lombardia di domani

Questa mattina al Tavolo Legalità di Lombardia Domani, coordinato da Federico Ferri e Claudia Peciotti, dove personalità importanti, appartenenti a diversi settori professionali, hanno dato il loro contributo per la costruzione del programma per Giorgio Gori. 
Tanti i temi toccati, dalla sanità, alla corruzione, alla struttura di ARAC, al racket degli alloggi popolari, ai beni confiscati (Regione Lombardia è la seconda in Italia per numero di procedure in gestione di beni non ancora destinati, mentre è al 4°/5° posto per numerosita' di aziende e beni destinati) e molte le proposte pervenute per far fronte ai vari problemi. 
Tre queste, alcune sono state portate dal senatore Franco Mirabelli
1) Istituire una consulta permanente con associazioni e ordini professionali per fare in modo che ci sia maggiore attenzione al tema delle mafie e si possano contrastare meglio i tentativi di infiltrazione; 
2) Riflettere sul legame tra periferie e criminalità perché spesso dietro al racket delle occupazioni abusive degli alloggi popolari si nasconde la criminalità organizzata e ALER (l'azienda regionale che gestisce il patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica) si astiene dall'assumersi qualunque tipo di responsabilità rispetto a questo problema; 
3) Lavorare per la diffusione di una cultura della legalità perché le mafie sono insediate in tutto il territorio regionale e nessuno se ne preoccupa mentre invece è necessario farne conoscere la pericolosità e il lavoro della commissione antimafia regionale, seppur importante, non è sufficiente.
Sulla necessità di prestare maggiore attenzione alle mafie si è concentrata anche la testimonianza di Edoardo Cagli, che ha segnalato come oggi la presenza mafiosa sui territori del Nord è arrivata agli stessi livelli in cui era inizialmente al Sud e troppo spesso viene sottovalutata.
Al tavolo è intervenuto anche il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il quale ha ricordato che dal punto legislativo molte cose sono state fatte nel corso della legislatura per contrastare le mafie mentre ora è necessario che lavorino anche i corpi intermedi e gli ordini professionali perché imparino a riconoscere i fenomeni criminogeni e facciano attenzione a cosa avviene al loro interno.
Sul fronte della politica, il Ministro Orlando ha segnalato la necessità di fare attenzione a come si seleziona la classe dirigente ma anche alle scelte politiche che si compiono perché possono in qualche modo agevolare i business delle mafie. Per quanto riguarda il problema dello scioglimento dei Comuni, sollevato anche oggi da alcuni quotidiani, il Ministro ha segnato che la normativa interviene per commissariare la politica ma lascia intatta la struttura burocratica dove invece spesso si creano le infiltrazioni della criminalità organizzata.
Di beni e aziende confiscate ha parlato invece Paola Pastorino mentre sui problemi di ARAC è intervenuta Giovanna Cerimbelli (di cui è presente anche un'intervista su Repubblica di oggi), altri hanno richiamato la carta dei valori di Avviso Pubblico, la legge sul whistleblowing, i problemi legati ai controlli e alla trasparenza nelle procedure di Regione Lombardia e in particolare sul fronte della sanità.
Tanti, dunque, gli spunti arrivati nel corso della discussione e utili per aiutare Giorgio Gori a riempire il capitolo sulla legalità del suo programma.