lunedì 26 maggio 2014

I meriti del trionfo del PD

I meriti del trionfo del PD alle elezioni vanno Matteo Renzi e a Beppe Grillo
Grillo, con la sua campagna elettorale spaventosa - passata per Hitler, la lupara bianca, i processi online e la pubblica gogna fino a buttare in mezzo a tutto questo Enrico Berlinguer - è riuscito in due imprese: 1) far arrabbiare tantissimo le persone di sinistra (che pure inizialmente guardavano a lui per protesta), 2) spaventare tutti gli italiani che hanno così deciso con forza di fargli perdere le elezioni (ai mercati ce lo hanno detto in tanti che sarebbero venuti a votare per fermare Grillo e che, per questo, avevano scelto Renzi).
Renzi è stato il fattore innovazione che ha suscitato attenzione e speranza negli italiani. In molti sono venuti a votare dicendoci che votavano per lui, che piaceva lui e volevano dargli forza affinché portasse avanti i cambiamenti annunciati.
Renzi rappresenta molto della società italiana di oggi e le sue risposte sono in linea con le richieste che arrivano da più parti.
I nostri volantini, la nostra presenza, i nostri discorsi non sarebbero mai stati sufficienti per arrivare ad un risultato elettorale così consistente senza questi due fattori. 
Tutti al PD hanno fatto molto ma devono saperlo che le persone in strada ci chiedevano di Renzi e non del resto. Renzi è stato bravissimo in questa campagna elettorale e anche nei commenti post-voto a valorizzare tutto il PD, adesso è ora che il PD smetta con i congressi permanenti, con le lotte interne di potere (che pure si sono viste in questi giorni, in cui le preferenze sono state usate per contarsi) e che si decida a diventare un grande partito capace di rappresentare quei milioni di cittadini che hanno votato e guardano con fiducia alla nostra parte politica. 
Il cambiamento, con queste elezioni, è cominciato per davvero.