domenica 7 novembre 2010

Nichi affascina Milano

Folla per Nichi Vendola al Teatro Dal Verme di MilanoTanta gente, anzi tantissima quella arrivata al Teatro Dal Verme di Milano questa sera per ascoltare Nichi Vendola.
L’appuntamento era per le 20.30 ma alle 20.45 le persone rimaste fuori dal teatro di 1500 posti, perché già troppo pieno, erano moltissime e tutte assiepate intorno ad uno schermo che trasmetteva ciò che accadeva all’interno.
Ufficialmente si trattava di un incontro per la campagna per le primarie di Giuliano Pisapia (sostenuto da Sinistra Ecologia e Liberà) ma le persone che hanno continuato ad arrivare nel corso della serata e che hanno occupato anche tutta l’area intorno al teatro non erano solo i suoi sostenitori ma anche appartenenti ad altre formazioni politiche che semplicemente volevano ascoltare Vendola.
Sì Nichi Vendola, l’uomo che ha ridato speranza alla sinistra con la sua “narrazione”, la passione e l’enfasi che mette nei discorsi; che ha saputo davvero creare una visione alternativa di società al modello imposto dal centrodestra. Una visione certamente molto identitaria, di sinistra ma allo stesso tempo moderna, diversa da quella degli altri gruppi extra-parlamentari di quel campo e forse in grado di tradursi anche in forza di governo partendo dall’esperienza maturata nella Regione Puglia.
La curiosità di vedere e di ascoltare quest’uomo dei miracoli che, presentandosi sempre per ciò che è (gay, comunista e cattolico), ha sovvertito tutte le logiche illogiche dei partiti, vincendo per due volte le elezioni regionali e suscitando emozioni, squarciando il grigiore piatto che da troppo tempo accompagna le parole della politica nel campo del centrosinistra, era davvero tanta anche nei milanesi.
Impossibile avvicinarsi a Nichi (così lo chiamavano tutti) appena arrivato al teatro: troppa folla, troppa ressa di giornalisti, fotografi, addetti alla sicurezza, ragazzi appassionati che cercavano di eludere le forze dell’ordine (piuttosto irascibili e maleducate) presentando tessere di qualsiasi cosa pur di riuscire a farsi trovare un posto all’interno.
Niente da fare: i posti a sedere sono spariti subito, molti occupati come sempre dall’establishment dei partiti, dagli invitati illustri e dai raccomandati di turno e quelli restanti presi al volo da chi si è presentato al teatro con largo anticipo.
Per tutti gli altri non è rimasto altro che il piazzale antistante, lo schermo messo troppo in basso per poter essere visto e le casse per ascoltare almeno le parole.
E sulle parole, Nichi Vendola ha fatto un po’ impressione quando ha parlato di Milano, lui che è stato a Milano da oggi pomeriggio al seguito di Pisapia e che prima lo si era visto solo il 25 aprile. Gli argomenti negativi ovviamente erano tirati fuori solo in chiave elettorale, al fine di far comprendere come Letizia Moratti ha ridotto la città, ma faceva impressione ugualmente ascoltare un non milanese che Milano la conosce davvero poco, parlare in un quel modo della città.
Tuttavia, un grande applauso, Nichi lo ha strappato subito dicendo che, se il pasticcio che ha combinato Letizia Moratti con l’Expo fosse accaduto in una città del Sud, sarebbero piovuti immediatamente giudizi pesanti e accusatori nei confronti del Meridione, mentre essendosi trattato di Milano, nessuno ha aperto bocca.
La serata - moderata da Gad Lerner - è poi proseguita con i temi della campagna elettorale, accenni alla situazione nazionale e le persone che hanno continuato ad arrivare sempre più numerose intorno al teatro.

P.s.: Purtroppo anch’io sono tra quelli rimasti fuori e ad un certo punto mi sono arresa, perché anche l’ascolto si faceva difficile, e sono venuta via. Mi spiace perché ero davvero curiosa di ascoltare Vendola ma, purtroppo, ogni volta che torna a Milano è impossibile incontrarlo. Ci riproverò la prossima volta.