giovedì 6 ottobre 2016

Roma dimenticata

Da un po' di mesi a questa parte leggo sui giornali che a Roma succede di tutto: mezzi pubblici che non arrivano, spazzatura ammassata in ogni posto della città, degrado, stupri di turiste...
Su tutto questo, però, non mi è ancora capitato di leggere sui giornali una parola della Sindaca.
Le uniche cose per cui sento esprimere la Raggi è per parlare di se stessa (il figlio, i giornalisti che la importunano, i suoi impegni, la cellulite...), della difesa della Muraro, degli assessori che doveva nominare "presto" e non trovava mai, del Movimento Cinque Stelle e di problematiche interne a loro...
Mi manca il punto di vista della Raggi su Roma e non parlo del suo affacciarsi in lacrime dal balcone del Campidoglio o della sua pausa sul tetto con vista sul Foro Romano ma parlo della sua visione della città che dovrebbe amministrare. L'unica cosa che ha detto su Roma è stato il No alle Olimpiadi perché sarebbero la vittoria dei palazzinari e della corruzione (come dire che lei non è capace di evitare tutto ciò).
Altro non è pervenuto.
I suoi colleghi di giunta o di Movimento fanno altrettanto: troppo presi dal discutere di nomine, di indagini che li riguardano, di direttorio, di Grillo che torna in scena per distrarre l'attenzione dal loro vuoto cosmico.
Pochi anni fa a Roma il centrosinistra perse le elezioni anche sull'onda emotiva di uno stupro brutale ai danni di una donna avvenuto in periferia; certo era una signora che contava e rincasava la sera non una povera turista sconosciuta o sprovveduta che usciva da una discoteca con un balordo travestito da uomo per bene, però l'indignazione per la gravità dell'accaduto e l'orrore per la brutalità del modo furono unanimi.
Oggi c'è silenzio. Silenzio di tutti e su tutto. Silenzio delle istituzioni, soprattutto, e della Sindaca sul degrado, sulla sicurezza, su Roma.
Come se le uniche cose importanti fossero il Movimento di cui la Sindaca fa parte, la sua giunta e le loro problematiche personali e legali. La città non esiste più, è sparita o forse non è mai entrata nell'agenda.