giovedì 13 ottobre 2016

L'assenza di politica nella campagna elettorale U.S.A.

Da settimane, seguendo la campagna per le elezioni americane sui telegiornali e sui quotidiani italiani, sembra che tutto si giochi sugli scandali sessuali e sessisti di Trump. 
Non che non sia importante un comportamento consono da parte di un futuro Presidente ma mi pare grave se il Paese più importante e più potente del mondo non ha altro da proporre per il suo futuro se non una diatriba a sfondo sessuale. 
Durante la campagna elettorale per Obama si parlava di cambiamento, di speranza, di riscatto sociale per le classi deboli. A prescindere da come sia andato poi davvero il mandato di Obama, oggi c'è un mondo che esplode e che porta con sé un proliferare di conflitti interni ed esterni agli Stati che necessitano di classi dirigenti in grado di gestirli con competenza, correttezza ed equilibrio. 
Mi aspetterei che il Paese più potente del mondo discutesse di questo nella sua campagna elettorale: mi pare che il rapporto tra Stati Uniti, Russia e Europa o quale futuro per la Siria, l'Iraq, l'Afghanistan o il come costruire una crescita globale più rispettosa dell'ambiente o il come evitare che le disuguaglianze producano conflitti sociali o il come globalizzare anche i diritti siano questioni più importanti e più interessanti rispetto alle vicissitudine sessuali di Trump o al fatto che Hillary è la prima candidata donna alla Presidenza. 
Non so cosa si dica sui media americani ma mi piacerebbe che in Italia, quando si parla delle elezioni in U.S.A., si parlasse un po' di più di America e delle scelte politiche dei due candidati (che oltretutto hanno visioni diversissime ma che continuano a essere messe in secondo piano rispetto ad argomenti da gossip).