domenica 10 giugno 2012

Debora Serracchiani a Cinisello

Ieri pomeriggio alla Festa del PD di Cinisello Balsamo (Milano) si è parlato di Europa con Debora Serracchiani, la quale ha tracciato un quadro dei principali avvenimenti che stiamo vivendo in questo periodo di “continua evoluzione”, come lo ha definito la stessa europarlamentare.
Un’Europa che si muove a rilento ha sottolineato la Serracchiani in apertura del suo intervento, ricordando che “Al Consiglio Europeo, che si è riunito numerose volte negli ultimi mesi, si sarebbero dovute prendere molte decisioni per dare risposte contro la crisi che, invece, non sono mai state prese”.
La domanda da porci, secondo la parlamentare europea del Pd è se crediamo ancora nell’Europa, perché se così fosse “Bisogna fare subito le cose non fatte fino ad ora”, ha affermato Debora Serracchiani, precisando che “Negli ultimi 30 anni avremmo dovuto fare l’Europa e non l’abbiamo fatto, così ci tocca farla adesso e in fretta. Non abbiamo costruito il percorso che l’entrata in vigore della moneta unica richiedeva. Non c’è un’unione politica dell’Europa. Non c’è neanche un’unione fiscale perché ogni Stato ha una tassazione diversa. Non ci sono politiche economiche comunitarie, in quanto ogni Stato ha la sua e non sempre coordinata con quelle degli altri Paesi”.
Questo scenario frammentato dell’Unione Europea, secondo la Serracchiani, ha penalizzato il funzionamento e la messa in pratica delle decisioni assunte.
Parlando delle tematiche più dibattute al Parlamento Europeo negli ultimi tempi, Debora Serracchiani ha ricordato la tassa sulle transazioni finanziarie che, a suo avviso, “ha un valore etico. L’Europa deve cominciare ad introdurla poi convincere anche il resto del mondo a seguirla su questa strada” e poi la questione degli Eurobond. “Gli Eurobond da soli non bastano, occorre che dietro abbiano un sistema su cui reggersi”, ha evidenziato la parlamentare europea, spiegando che “Con gli Eurobond, il debito dei singoli Stati non esisterà più perché si trasformerebbe in un unico debito europeo, ma questo implica che tutti si comportino bene. La collettivizzazione del debito, inoltre, equivale all’andare verso gli Stati Uniti d’Europa e questo comporta cedere pezzi di sovranità nazionale ma anche una stabilizzazione del sistema ed è un passeggio culturale importante che bisogna essere preparati per affrontarlo”.
In merito alle resistenze tedesche sulla questione, Serracchiani ha chiarito che occorre spiegare alla Germania che anche a lei conviene l’Europa, ricordando che oltretutto il principale mercato per l’esportazione dell’industria tedesca è proprio quello europeo, ma è ovvio che bisogna dare anche delle garanzie.
L’alternativa alla costruzione dell’Europa, secondo la parlamentare europea del Pd è la disgregazione dell’Unione Europea e questa metterebbe a rischio la pace sociale, come dimostra il riemergere dei nazionalismi molto forti e delle destre estreme e xenofobe in molti Stati europei. “Nel Parlamento Europeo sono stati eletti 119 deputati di estrema destra, per ora sono divisi tra loro”, ha segnalato Debora Serracchiani.
In merito al ruolo dell’Italia, Debora Serracchiani ha segnalato che negli ultimi mesi, con Monti, il nostro Paese ha recuperato molto in credibilità rispetto a quando c’era Berlusconi e oggi l’Italia torna ad essere un interlocutore importante.
Un’Italia in cui, ha ricordato la Serracchiani, è cambiato il governo ma il Parlamento su cui si regge è ancora quello di prima e ci sono veti incrociati tra le forze politiche che rendono difficile l’approvazione delle norme.
“In Italia le riforme vere non state fatte negli ultimi 20 anni, non solo negli ultimi 5. Adesso, però, è a rischio la tenuta sociale del Paese. Non si possono chiedere alle persone sacrifici oggi senza spiegare a cosa serviranno domani. Occorre dare una prospettiva”, ha sottolineato Debora Serracchiani.
Parlando delle ultime elezioni amministrative, poi, la parlamentare europea ha chiarito che “In politica non esistono spazi vuoti perhé c’è sempre qualcuno che li riempie. Grillo esiste da tempo e non è antipolitica: chi si impegna dentro la cosa pubblica fa politica, il terreno di confronto è politico. Oltretutto, adesso, Grillo adesso sta fermo, stiamo facendo tutto noi”. L’allusione era sulla vicenda delle nomine per l’Authority che, poi Serracchiani ha commentato dicendo che “Bisogna smettere di pensare che alcune cose fatte in passato si possano continuare a fare: erano sbagliate già prima e non andavano fatte neanche allora e non si possono più fare adesso”.
 
Alla richiesta di un commento sulle decisioni assunte nella Direzione Nazionale, svoltasi il giorno prima, Debora Serracchiani ha risposto che “Ci troviamo in una situazione davvero molto problematica, ci troveremo presto a discutere del caso Grecia e del rischio che esca dall’euro, c’è stato il terremoto in Emilia che ha provocato un grave danno anche economico, c’è la crisi che non si riesce a superare e il Pd, invece di aprirci, rischia di chiudersi a parlare di se stesso quando al Paese di noi non importa nulla”.
L’invito della Serracchiani è quello di “Non rinchiudersi in schemi non più attuali perché è necessario cambiare il modo di fare politica. Il rinnovamento delle idee passa anche per il rinnovamento delle persone. Da noi, non c’è stato il passaggio tra chi c’era prima e i nuovi, non si è fatta la formazione: sono stati scelti sempre i mediocri perché davano meno fastidio. Il PSE in Europa guarda al Pd con interesse per il modo in cui è riuscito a mescolare le culture e dobbiamo continuare su questa strada”.