giovedì 7 giugno 2012

Continuiamo a farci del male

Per favore, diteci che è uno scherzo!
No, non può essere vero. Non può essere che gli esponenti del Partito Democratico siano così miopi da non comprendere cos’è accaduto ieri.
Il caso Gaffuri impera ancora su tutti i giornali, anche nazionali (si vedano, in proposito, l’ironia di Repubblica e di Gramellini). La vacanza del capogruppo Pd nel giorno in cui in Consiglio Regionale si votava la mozione di sfiducia a Formigoni ha lasciato tutti sconcertati, anche gli opinionisti, ma quel che sconcerta ancora di più è leggere le difese d’ufficio del loro capogruppo che fanno alcuni colleghi di Gaffuri, a cominciare da Fabio Pizzul, noto conduttore radiofonico e campione di preferenze alle regionali del 2010.
Nello specifico, Pizzul scrive: “Il capogruppo del Pd oggi non è in aula per una vacanza con la moglie programmata da tempo dopo tre mesi abbondanti di impegno H24, come si direbbe in gergo emergenziale, per la campagna elettorale delle amministrative a Como e non solo. Non mi pare il caso di entrare in dettagli personali, mi limito a dire che la politica non può passare come un rullo compressore sulla vita delle persone. Mi direte che questo deve valere anche per Formigoni, ma mi pare che le vicende siano abissalmente diverse tra loro. Il fatto che da parte della maggioranza si continui a usare strumentalmente l’assenza di Gaffuri mi pare un evidente segnale di debolezza. É ovvio che sarebbe stato meglio avere Gaffuri in aula, ma é anche bene ribadire che i singoli consiglieri devono fare le scelte che ritengono più giuste e opportune. Mi pare che sia in atto una sorta di linciaggio personale del capogruppo del PD per sviare l’attenzione dagli imbarazzi di Formigoni e dei suoi. Chiedo rispetto per Gaffuri che, fino a prova contraria, si è sempre segnalato come un grande lavoratore e come un generoso (anche al di là del dovuto) consigliere regionale. Di fronte a certe scelte, vi assicuro sofferte, talvolta sarebbe utile scegliere il silenzio e il rispetto. Per evitare che l’arroganza della politica travolga le relazioni più intime”.
Vane anche le giustificazioni che ricordano che la discussione della mozione era prevista in altra data e che lo spostamento secondo le logiche della maggioranza ha causato il pasticcio (come ha scritto lo stesso Pizzul su twitter). Vorrei capire, secondo Pizzul, i lavori dell’aula andrebbero calendarizzati secondo le vacanze scelte dai consiglieri?
Se anche in aula non si fosse discussa la sfiducia, ci sarebbero stati sicuramente altri ordini del giorno, magari avrebbero avuto meno rilevanza mediatica e, quindi, l’assenza di Gaffuri non avrebbe creato un incidente comunicativo di questo tipo, ma c’è comunque qualcosa che non va.
Dopo che per mesi si è letto sui giornali (anche in modo non del tutto corretto) che in Regione Lombardia non si lavora, che il Consiglio si riunisce troppo poco, che i consiglieri fanno sempre vacanze troppo lunghe (oltretutto anche la Regione chiude per Natale, Pasqua e vacanze estive), che bisogno ha un consigliere di mettersi in ferie in un periodo del genere? Spiace per le vicenze private di Gaffuri ma ci sono dei ruoli istituzionali per i quali è stato eletto. Non regge nemmeno la scusa che in questa stagione le vacanze costano meno perché i cittadini sanno bene che i consiglieri regionali hanno stipendi molto alti (adesso ridotti ma comunque sempre alti sono) e fa ridere leggere che Gaffuri è andato via ora per risparmiare (al di là del fatto che probabilmente è vero e che ciascuno con i soldi che guadagna fa ciò che vuole e non ci sono miliardari).
Insomma, comprensibilissime le difese anche d’ufficio di un componente del gruppo e, a maggior ragione del capogruppo, ma qui Pizzul mette una toppa che è peggio del buco e aggiunge figuraccia a figuraccia, facendo del Pd lo zimbello dei media.
Pizzul, da uomo di comunicazione quale è, non può non accorgersi dell’errore grave del capogruppo e meglio farebbe a stare zitto invece che a difendere l’indifendibile.
Gaffuri, infatti, non è un consigliere regionale qualsiasi (di cui nessuno avrebbe notato l’assenza anche nel giorno della sfiducia a Formigoni) ma è il capogruppo del Partito Democratico, oltre che primo firmatario della mozione, insomma colui che il gruppo dovrebbe guidarlo e dare l’esempio.
Un bell’esempio quello dato ieri, davvero: una figura peggiore non poteva farla fare ai suoi colleghi, che pure hanno fatto interventi molto belli e importanti in aula (si veda ad esempio quello di Maurizio Martina, Segretario Regionale del Pd della Lombardia) ma di cui i giornali oggi scrivono pochissimo (e non per colpa dei giornali ma perché è ovvio che la notizia stia altrove).
Questa mattina, BlogDem mandava in diretta un commento di Martina (video) alla giornata di ieri in Consiglio ed erano giustissime tutte le argomentazioni politiche che presentava ma, purtroppo, stridevano enormemente con gli articoli di giornale che avevamo ancora tutti sotto agli occhi. Le belle parole di Martina di questa mattina, a chi aveva appena letto i giornali, infatti, suonavano come una presa in giro, chiacchiere vuote, discorsi a vanvera fatti da un politico qualsiasi tanto per dire qualcosa perché poi i fatti dimostravano altro e spiace perché è ovvio che il segretario regionale con la vicenda di Gaffuri non c’entra nulla e che le sue argomentazioni non facevano una piega ed erano tutte assolutamente corrette e meritevoli di esser ascoltate.
Il punto è che, purtroppo, Gaffuri, con quella sua vacanza fuori luogo, ha “buttato in vacca” tutto il lavoro del Pd dentro e fuori dall’aula del Consiglio Regionale e difenderlo aggrava la situazione e soprattutto produce un aumento di quel pesante scollamento che c’è tra partiti ed elettori perché fa apparire anche il Partito Democratico “uguale a tutti gli altri”.
La scelta di Gaffuri è assolutamente indifendibile e bene farebbero gli altri esponenti Pd a cercare di evitare di rispondere su quella questione, piuttosto che tentare un ridicola difesa del capogruppo, perché difendere lui equivale a screditare tutto il Partito Democratico, più di quanto non lo sia già.
Oltretutto, il caso Gaffuri esplode nella giornata in cui si sono “spartite” le nomine per l’authority (o almeno questa è stata la percezione generale su quella vicenda, si veda l’articolo di Curzio Maltese su Repubblica) e in Senato si è salvato dall’arresto De Gregorio. Il tutto in quadro piuttosto fosco, in cui il Pd, pur dicendo molte cose giuste e riuscendo a stare in piedi meglio di altri partiti, troppo spesso inciampa in incidenti che ne offuscano la credibilità e che, se si continuano a collezionare con così tanta frequenza, rischiano davvero di compromettere un buon lavoro e di conseguenza anche il raggiungimento di risultati e lo si pagherebbe caro in termini di voto.
Qui non si tratta di inseguire Grillo o di fare demagogia, ma si tratta di prestare un po’ più di attenzione a cose banali che, se reiterate in continuazione, rischiano davvero di compromettere tutto quanto, senza contare che un po’ di correttezza in più nel comportamento degli esponenti politici che dovrebbero rappresentare i cittadini (invece che se stessi) è quanto mai auspicabile.
Sono anche incidenti di percorso come questo che alla lunga hanno aperto la strada a Grillo e ora rischiano di spianargli un’autostrada.
Sono anche incidenti come questo che provocano un aumento della disaffezione delle persone nei confronti della politica
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gaffuri