venerdì 6 maggio 2011

Per una Milano più europea con Martin Schulz

Un bellissimo pomeriggio quello trascorso con Martin Schulz a Milano. Il capogruppo S&D al Parlamento Europeo è giunto in Italia a sostegno della campagna elettorale del centrosinistra e, dopo la tappa torinese di mercoledì che lo ha visto accanto a Piero Fassino, ieri è stato il turno di Milano con Giuliano Pisapia.
Molti giornalisti e i fotografi presenti alla conferenza al Circolo della Stampa, a cui hanno partecipato anche il segretario metropolitano Pd Roberto Cornelli, il segretario regionale Maurizio Martina e i parlamentari europei Patrizia Toia e Antonio Panzeri.
A Giuliano Pisapia, hanno domandato commenti in merito alle vicende di Lassini ma anche sull’Expo o sulla questione dei luoghi di culto e il candidato sindaco del centrosinistra è stato lapidario nel rispondere che Letizia Moratti prima di lanciargli accuse farebbe meglio a leggere i contenuti del programma della coalizione con cui lui è candidato.
Durante la conferenza stampa, invece, Pisapia ha ringraziato Schulz per la sua presenza a Milano, segnalando come la città debba ritornare ad essere un punto di riferimento in Europa, un po’ come per i giovani sono Berlino, Madrid e Parigi (città guidate da sindaci riformisti).
Da Milano e dalle altre città guidate dal centrosinistra come Torino, per Pisapia potrà rinascere una coalizione riformista in Italia verso l’Europa e, anche in quest’ottica, intende rilanciare l’aeroporto di Malpensa, porta per l’internazionalità del capoluogo lombardo, senza per questo sminuire Linate.
Martin Schulz ha ricordato come nel centrosinistra si sia ormai un movimento comune, facente parte di un’unica famiglia dei socialisti e democratici, con valori condivisi e questi devono concretizzarsi nei governi delle città perché è da qui che parte lo sviluppo economico e sociale. Schulz ha ricordato l’importanza di Milano e la necessità che venga amministrata e guidata bene per il futuro della città ma anche perché da qui potrà partire la forza del futuro. Da Milano, secondo Schulz, è possibile cambiare il governo della città e con questo anche dare una svolta al Paese che, attualmente è mal governato e anche in Europa se ne risente.
Schulz ha ricordato, secondo i valori del gruppo S&D, che la forza economica deve sempre coniugarsi alla giustizia sociale.
Il capogruppo S&D si è poi mostrato incantato dalla bellezza della nuova sede del Circolo della Stampa milanese, definendola un castello, e ha poi scherzato sul fatto che in Germania le conferenze stampa si tengono in stanze simili a quelle degli ospedali militari.
Rispondendo alla domanda di un giornalista che chiedeva a Schulz se era consapevole di essere famoso in Italia per la battuta impropria che gli aveva rivolto Berlusconi, il capogruppo S&D ha risposto di saperlo ma anche di non essere l’unica vittima del Presidente del Consiglio italiano: «La prima vittima di Berlusconi è l’Italia», ha concluso Schulz.
Dopo una corsa in una Tv locale, il pomeriggio milanese di Martin Schulz è proseguito con un incontro pubblico alla Camera del Lavoro, questa volta con Stefano Boeri (candidato capolista Pd al Consiglio Comunale), gli europarlamentari Toia e Panzeri e Onorio Rosati padrone di casa.
Grande successo ha avuto proprio Martin Schulz, che ha parlato in un chiarissimo francese, applaudito con calore dalla sala gremita.
Schulz, nel suo discorso, ha mostrato anche grande simpatia, lasciandosi andare spesso a battute. Ha esordito dicendo che una volta sarebbe stato facile aprire un discorso mentre ora quando si inizia occorre dire «Cari amici, colleghi, compagni, fratelli, sorelle!», ricordando che il centrosinistra è una famiglia variegata ma però unita da valori profondi e Milano deve orientarsi verso un futuro giusto ed equo, basato sulla Costituzione e non sulla filosofia di Berlusconi.
«Milano, in Europa, è simbolo del berlusconismo, perché lui è partito da qui» - ha affermato Schulz - «e adesso occorre farla diventare il simbolo della fine di Berlusconi. Per questo la battaglia milanese interessa all’Europa».
Nel suo discorso Martin Schulz ha contrapposto i valori del centrosinistra della giustizia sociale, della solidarietà a quelli del berlusconismo, dell’egoismo, della legge del più furbo.
Martin Schulz ha poi scherzato nuovamente sulla bellezza del Circolo della Stampa ma anche affermato di amare l’Italia perché è un Paese bellissimo: «il mio cuore è con l’Italia anche se non è con Berlusconi», ha affermato il capogruppo S&D, «la mia Italia è quella di Giorgio Napolitano».
«Je suis milanes», ha detto Schulz chiudendo il suo discorso e preannunciando un suo ritorno in caso di ballottaggio per festeggiare perché «Milano è un simbolo, se si cambia a Milano è l’apertura per cambiare il Paese».
 
Per una Milano più europea