mercoledì 29 maggio 2013

I gruppi dentro al PD

A leggere i comunicati stampa e le bozze di disegni di legge che vengono presentate da esponenti del PD sembra che ad agire non sia un gruppo ma una serie di gruppi, ciascuno facente capo a qualcuno: ci sono i renziani che contestano ogni cosa presentata dagli altri e ogni comunicato che firmano lo fanno evidenziando il capo a cui si riferiscono, ci sono i veltroniani che scrivono pezzi cose rintracciabili nel programma del 2007 e riprese dal nuovo libro di Veltroni, ci sono gli altri che persistono sulla linea impostata prima del risultato elettorale delle politiche e non vedono che nel frattempo è cambiato il mondo. Il risultato di tutto questo è che non appare il lavoro di un gruppo unito e omogeneo ma appare che ciascuno fa di testa sua e spesso contro gli altri.
Ovviamente tutti i comunicati stampa sono riportati tutti insieme sui siti web del partito e dei gruppi parlamentari del partito perché sono tutti ufficiali e tutti validi pur essendo l'uno in contraddizione con l'altro.
Mi chiedo se i gruppi parlamentari facciano delle riunioni per stabilire la linea da seguire e per discutere su cosa lavorare o se ognuno quando si sveglia la mattina decide da sé secondo quello che gli passa per la testa o quello che gli detta il capocorrente. Non è un bello spettacolo da vedere.
Credo che vi sia un reale bisogno di discutere alcune scelte e di trovare un percorso di elaborazione e di sbocco comune delle proposte da portare avanti ma credo anche che, alla fine delle discussioni, le proposte da presentare debbano essere omogenee e rappresentative di tutti: non può essere che ciascuno vada continuamente per la propria strada.