sabato 11 maggio 2013

Quelle di Cuperlo e di Epifani sono scelte di chi manca di coraggio

Lo dico prima perché sono dell'idea che dire le cose prima può servire a cambiarle mentre dirle dopo non serve a niente. Lo dico prima con tutti i limiti che hanno le cose che si intuiscono e con l'auspicio di sbagliarmi. Ma lo dico: sono contraria alla scelta di Epifani come segretario o reggente che sia. Sono contraria a Epifani esattamente come sono contraria a Cuperlo e il fatto che Epifani sia molto meglio di Cuperlo non significa che sia la scelta migliore. Credo che - in un contesto a breve termine in cui nessuno ha voglia di metterci la faccia e bruciarsi - sia comunque stata fatta una mediazione al ribasso. 
Il Pd doveva essere un partito nato per innovare e, invece, con queste scelte non fa altro che dimostrare di cercare soluzioni in ciò che del nuovo non ha neanche l'ombra. Non è una questione generazionale: fare il segretario o reggente di un partito allo sbando e al governo in una situazione difficile non è un gioco e servono sicuramente competenza, capacità di mediazione e autorevolezza ma possibile che queste qualità non ci fossero in soggetti meno connotati politicamente di Cuperlo o a livello di immagine come Epifani? Possibile che non ci fossero altri dirigenti disponibili a metterci la faccia e che fossero largamente condivisi e dall'immagine meno retrò? 
La scelta di Epifani non sembra un'apertura al futuro ma un semplice tentativo di mantenere gli equilibri mentre "ci concentriamo a parlare di noi" per un po' di mesi. E questo è lo sbaglio peggiore che si possa fare perché se, da un lato, è vero che abbiamo bisogno di chiarirci al nostro interno, allo stesso tempo, è vero che per mantenerci in piedi è molto più facile se ci concentriamo sull'elaborazione del futuro, se diamo uno slancio in avanti e non se stiamo fermi o continuiamo a guardarci male l'un l'altro in una fase da elaborazione del lutto perenne: il lutto dobbiamo superarlo, saper guardare oltre per non continuare a pestarci i piedi (e contestualmente anche a pestarli al governo già fragile tentato da Letta). 
Per guardare al futuro c'è bisogno di aprire, di uscire dai vecchi schemi e da figure che li incarnano. Senza dimenticare che in questi mesi che ci separano dal congresso non è che stiamo chiusi in un bunker ma continuiamo ad apparire su giornali e tv e il segretario reggente sarà la nostra faccia, colui che ci rappresenterà e con questa abbiamo anche bisogno di essere attraenti fuori. Difficile esserli con soggetti che tutti i mezzi di comunicazione (che fanno opinione e con cui si informa la maggior parte dei cittadini italiani, che sono molti di più dei nostri iscritti) hanno già più volte etichettato come figure del mondo del passato e che sono così anche nel nostro immaginario comune. 
Personalmente, sono molto da delusa: non è questo il partito a cui ho aderito nel 2009, non è questa l'immagine che deve dare un partito che guarda al futuro e che cerca di coinvolgere le nuove generazioni, non è questo il partito che ho scelto e che voglio
Così come non lo è quella cosa assurda degli #occupypd, che forse se avessi 20 anni potrei tentare di capire ma che mi pare vivano su Marte e non nel mondo reale. 
Quelle di Cuperlo e di Epifani sono scelte di chi manca di coraggio, di chi ha paura di rompere gli equilibri (che, tra l'altro, non mi pare stiano reggendo tanto bene), di chi pensa di come stare a galla e non di chi vuole correre e ridare forza al PD. Sono scelte di chi guarda indietro e non avanti. 
Lo dico soprattutto alla parte del Pd in cui mi riconosco perché, se da Bersani e dal suo entourage non mi sono mai aspettata niente di buono e Renzi è qualcosa di totalmente estraneo alle mie concezioni (soprattutto per gli atteggiamenti che assume), dai miei punti di riferimento mi aspettavo di meglio che due righe di dichiarazione di sostegno a Epifani: eravamo la parte che poteva giocarsela, che poteva prendere la palla e alzare il tiro e, invece, anche questa volta si media al ribasso perché si manca di coraggio. Facendo così, se il Pd resta in piedi fino al congresso, si spiana un'autostrada a quelli come Renzi che non vedono l'ora di rottamare tutto (e hanno anche qualche ragione) e nessuno dei dirigenti o pseudo-tali attuali ne uscirà indenne.