domenica 15 giugno 2014

Il nuovo PD emerso all'Assemblea Nazionale

Ciò che mi ha colpita dell'Assemblea Nazionale del PD di oggi (ma che cominciava già a delinearsi dalle ultime Direzioni Nazionali) è che quello che abbiamo visto e ascoltato è il nuovo PD. Assenti o silenti, lontani da telecamere e microfoni quasi tutti i cosiddetti "big" del partito. 
Da un po' di tempo, il palco di Direzione e Assemblea non è più solo dei soliti noti ma hanno cominciato ad affacciarvisi anche volti nuovi nello scenario nazionale e più legati ai gruppi dirigenti dei territori. 
Oggi questo è stato ancora più evidente: c'è una nuova classe dirigente che è emersa con forza, ci sono altre persone che hanno cominciato ad affermarsi sulla scena nazionale e si è anche visto un forte ricambio generazionale (giovani i ministri come Marianna Madia, giovani i componenti della segreteria, giovani anche i leader di "corrente" che hanno cominciato ad affrancarsi da legami ingombranti per ritagliarsi posizioni diverse come Orfini) e molti dirigenti locali che hanno cominciato ad avere una certa riconoscibilità e un certo peso (ad esempio Richetti). Credo che questo, al di là delle idee e delle posizioni politiche che ciascuno esprime, sia un dato molto positivo.
L'altro dato che ho notato oggi - e che, invece, mi è piaciuto poco - è la gran confusione tra azioni del governo (più volte citate da Renzi e in tutto l'intervento della Madia) e il partito: credo che l'Assemblea Nazionale non sia il luogo per una conferenza stampa sulle scelte del governo, ma il luogo per una riflessione sul partito e caso mai una valutazione sui percorsi politici da intraprendere o già intrapresi anche come governo (in questo, ad esempio, ho apprezzato l'analisi di Fassino che ha saputo tenere insieme i due elementi senza fare confusione dei piani o di Franco Mirabelli che ha discusso del voto e delle vicende del Senato).
Nel complesso, mi è parsa una discussione positiva (pur nelle divergenze anche forti che si sono manifestate) e utile anche a dirimere un po' di vicende che sono esplose negli ultimi giorni e con un Segretario che si è confermato proiettato sul futuro, propositivo e determinato a raggiungere importanti obiettivi e a farlo con una squadra unita e consapevole della responsabilità che il risultato elettorale ha consegnato al PD.