giovedì 6 settembre 2012

Dalla partecipazione alla sostituzione

Ad ascoltare i discorsi della gente comune sulla politica ultimamente c'è da rabbrividire. La richiesta di partecipazione è degenerata in voglia di sostituzione. Le mancanze della politica si sono accompagnate ad un progressivo inferocimento delle persone comuni. C'è qualcosa di distorto e di inquietante nell'idea del "andate a casa tutti che tanto non siete capaci e ci pensiamo noi": c'è un retaggio di cultura berlusconiana, dell'idea che conta il fare (poco importa come e perché), c'è anche una totale noncuranza del fatto che per dirigere un comune, una regione o uno Stato servano visione, competenza, capacita' di mediazione oltre che di amministrazione (cose che sicuramente anche oggi non sempre ci sono ma che comunque non si improvvisano). Le svolte che si stanno prendendo lasciano inquieti.