domenica 15 luglio 2012

Incontro a Lacchiarella sulla città metropolitana

Questa mattina, alla Cascina Coriasco di Lacchiarella, nell’ambito della Festa Democratica del Sud Milano, si è svolto un incontro sul tema della città metropolitana che ha visto la partecipazione del parlamentare Vinicio Peluffo, del consigliere regionale Franco Mirabelli, del segretario Pd dell’area metropolitana di Milano Roberto Cornelli, moderato dalla consigliera comunale di Binasco Daniela Re.



L’incontro, a cui erano presenti molti sindaci e amministratori dei paesi limitrofi, aveva l’intento di spiegare meglio il concetto di area metropolitana, anche alla luce delle nuove disposizioni in materia di abolizione delle provincie previste dal decreto sulla Spending Review.
Ad aprire la discussione è stato Roberto Cornelli (video), il quale ha ricordato come il momento economicamente difficile generi la necessità di sostenere anche scelte non facili come quelle previste dalla Spending Review che, tuttavia, devono essere viste nell’ottica di un alleggerimento della pubblica amministrazione ma non di un taglio di servizi per i cittadini. In quest’ottica, secondo il segretario metropolitano del Pd, va vista anche la questione dell’abolizione delle provincie che, comunque, implica una riorganizzazione delle deleghe (ricevute prevalentemente dalle Regioni) e delle funzioni che svolgono (per lo più di coordinamento dei Comuni). Cornelli ha ricordato il grande impegno messo in campo già da tempo da parte del Partito Democratico di Milano, che ha discusso della questione dell’area metropolitana in molti appuntamenti che si sono susseguiti dallo scorso novembre ad oggi.
Cornelli ha segnalato anche come oggi la vita di una città come Milano sia già integrata con i territori limitrofi e, per questo, è necessario che anche i servizi vengano riorganizzati secondo questa ottica e, quindi, il governo metropolitano non deve essere un governo di secondo livello ma una vera e propria riarticolazione del primo livello. Un governo metropolitano che, contrariamente a quanto previsto dal decreto legge, secondo Roberto Cornelli, necessita di una forma democratica di rappresentanza (anche per le sue forme provvisorie, in quanto troppo spesso la provvisorietà nel nostro Paese si protrae per anni); e questo significa che il sindaco di tutta l’area deve essere eletto con i voti dei cittadini e non può automaticamente diventarlo il sindaco del capoluogo.

Franco Mirabelli, nel corso del suo intervento (video), si è soffermato a lungo a chiarire alcuni passaggi relativi alla creazione delle città metropolitane previste dal decreto della Spending Review e ha ricordato che, se Milano vuole competere con le altre città metropolitane del mondo, deve mettere in campo politiche adeguate che riguardano un po’ tutti i settori. Ad esempio, in materia di politiche ambientali, il consigliere regionale ha ricordato che non si può pensare di risolvere il problema delle esondazioni del Seveso o dello smog e dell’inquinamento agendo sui singoli Comuni ma è necessario un ragionamento complessivo dell’intera area.
Per ottenere questo, Mirabelli ha segnalato che occorre una cessione dei poteri da parte della Regione e dei singoli Comuni all’area metropolitana e, in Lombardia, dove si è instaurata una gestione fortemente centralista ad opera di Formigoni è diventato difficile, in quanto il presidente stesso della Regione non sembra affatto intenzionato a ridimensionare le sue competenze. Mirabelli ha ricordato come il percorso per arrivare alla formazione delle città metropolitane sia nato con la modifica del Titolo V della Costituzione, che prevedeva proprio la nascita di esse ma poi non fu mai attuata e, oggi, con il decreto della Spending Review si interviene negli aspetti amministrativi ma in un’ottica del taglio dei costi. Addentrandosi nella spiegazione del decreto, il consigliere regionale ha segnalato come esso preveda che il sindaco dell’area metropolitana sia provvisoriamente il sindaco della città capoluogo e il Consiglio sia formato da membri scelti dall’assemblea dei consiglieri e dei sindaci di tutti i Comuni aderenti. In pratica, ha spiegato Mirabelli, si tratterebbe di un’istituzione di secondo livello e non eletta direttamente dai cittadini; scelta questa che piace poco al Partito Democratico (che in Parlamento ha presentato una serie di emendamenti per correggere questo e altri aspetti del decreto). Il Pd, infatti, predilige che vi sia un’elezione diretta anche di questa istituzione, in quanto vincolerebbe meglio gli eletti a rispettare la volontà dei cittadini e, quindi, anche le scelte che verrebbero intraprese sarebbero maggiormente condivise dalla popolazione.

Più genericamente della Spending Review si è occupato, invece, Vinicio Peluffo (video), il quale ha ricordato come il termine significa in italiano “revisione della spesa”, concetto caro al centrosinistra perché contrapposto alla logica dei tagli lineari applicati dal precedente governo.
Peluffo ha denunciato come le spese italiane siano altissime eppure anche le disuguaglianze siano rimaste troppo alte e questo, secondo il parlamentare del Partito Democratico, significa che per avere risorse da dedicare alla riduzione delle disuguaglianze è necessario combattere le inefficienze della spesa pubblica, senza dimenticare che molti interventi sono stati necessari per evitare un innalzamento dell’IVA e un taglio delle detrazioni ma anche per reperire risorse necessarie per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto e per gli esodati.
Molto partecipato è stato poi anche il dibattito che è seguito con numerosi interventi ad opera dei sindaci presenti, che hanno puntualizzato alcuni aspetti pratici della formazione dell’area metropolitana e del coordinamento tra i Comuni per la gestione dei servizi.


Incontro Pd a Lacchiarella - 15 luglio 2012