sabato 9 dicembre 2017

L'impegno costante di Raffaele

Questa mattina di sole e di vento, c'erano tante persone a dare l'ultimo saluto a Raffaele Firinu: parenti, amici, compagni di partito e di impegno politico e sindacale.
Raffaele ha lottato fino alla fine.
Non si è arreso mai.
Indaffarato fino all'ultimo con il Circolo e con la politica.
Mi aveva chiamata anche pochi giorni fa: cercava un consiglio per una situazione politica che non voleva sfuggisse di mano.
Faticava a parlare e abbiamo dovuto chiudere rapidamente la telefonata ma non demordeva, era presente e attivo.
Quando ci eravamo visti si era lamentato un po' delle gambe gonfie e dei piedi che faticavano a stare dentro le scarpe, come se il problema fosse quello. In effetti, il problema per lui era quello perché gli impediva di fare le cose che faceva normalmente: parlare al telefono, stare al circolo, andare al corso di ballo, progettare uno dei suoi bellissimi viaggi in bicicletta in giro per l'Europa di cui ci faceva vedere le fotografie in rete.
Su tutto il resto Raffaele stava lottando e ce la voleva fare.
Avevo paura di chiedergli come stava ogni volta che lo sentivo perché avevo paura di quale potesse essere la risposta ma Raffaele rispondeva sempre che stava bene: non lo operavano ma si stava curando, aveva i dolori ma erano sicuramente una parentesi che alla fine della cura sarebbero andati via... 
Raffaele è stato una delle poche persone per cui ho provato subito simpatia quando sono arrivata nel PD: spesso silenzioso ma sempre attento a ciò che succedeva, capace di dare la corretta analisi delle situazioni e disponibile a confrontarsi.
Sono profondamente colpita e addolorata dalla sua scomparsa: speravo che questo momento non dovesse mai arrivare, che avesse ragione lui e che alla fine avrebbe superato tutto e sarebbe rimasto a confrontarsi con noi sul futuro della nostra parte politica.
Ciao Raffaele, buon viaggio e non arrenderti mai neanche lì.