giovedì 13 febbraio 2014

Renzi, Cuperlo e Letta

Premetto che ciò a cui abbiamo assistito in questi giorni avrei preferito non vederlo e avrei auspicato uno scenario e degli atteggiamenti molto diversi, in ogni caso ci sono alcune considerazioni che voglio fare:
1. C'è stato un congresso nel PD ed è finito con la vittoria di Renzi. Piaccia o no, bisogna prenderne atto e queste continue denigrazioni di lui (che certamente non è uno che suscita simpatia) o di chi lo ha sostenuto e il rispondere in modo perennemente sgarbato a chi lo ha votato è stucchevole. Il congresso è finito, ci si capaciti del risultato e si vada avanti perché questo clima di astio non è né utile né accettabile.
2. Sulla triste fine di Enrico Letta e del suo governo, i cuperliani che tanto gridano allo scandalo vadano a riascoltarsi gli interventi nella precedente direzione di Cuperlo, Fassina ecc. ma anche quello di Cuperlo alla direzione di oggi e prendano atto del fatto che sono stati loro a voler spingere Renzi verso Palazzo Chigi (al solo scopo di impallinarlo). Se in questi giorni il PD ha dato un'immagine pessima di sé, dove un'altra volta si giocano le partite interne sulle istituzioni e dove si mangiano i nostri stessi leader, le responsabilità stanno anche in quella parte lì del partito e non solo nella "smisurata ambizione" di Renzi e del suo gruppo di supporter.
3. Lo stallo del governo Letta, le difese di ministri indifendibili, l'eccessivo potere delle lobby in alcuni ambiti che hanno condizionato alcuni testi che hanno prodotto forti reazioni, il pasticcio sulle tasse sulla casa è stato denunciato per mesi dalla parte più a sinistra del PD e, quindi, non si capisce come mai quella stessa parte di militanti oggi si erga a paladina di quel governo che ha in precedenza tanto osteggiato.
4. Non è possibile che ci sia un PD di lotta e di governo. In questi mesi il governo Letta è stato oggetto di numerosi attacchi anche da parte del PD (tutto, cuperliani, civatiani e renziani). Questo non è accettabile: se il governo è a firma PD deve essere sostenuto convintamente dal PD perché altrimenti i nostri elettori continueranno a non capire i comportamenti assurdi di questo partito e soprattutto diventa difficile andare a comunicare i risultati positivi ottenuti (pochi o tanti che siano) in un quadro di denigrazione continua.
Personalmente, auspico che il nuovo corso ratificato con il voto di oggi nella direzione nazionale del PD serva anche a questo, altrimenti sarà un nuovo fallimento dal quale però sarà più difficile riprendersi.