sabato 23 marzo 2024

Don Ciotti a Fa la cosa giusta


Un'altra mattina interessante a Fa la cosa giusta, con mostre e dibattiti. Protagonista della mattinata è stato Don Luigi Ciotti, che ha insistito sull'importanza di recuperare le relazioni e non solo le connessioni o la comunicazione perché abbiamo bisogno di relazioni ma le stiamo perdendo. Don Ciotti ha detto che la felicità - oggetto del dibattito - è sentirsi parte di qualcosa e non sentirsi messi da parte e ha insistito sull'importanza di sentire gli altri, di accogliere.
Don Ciotti si è soffermato sui poveri, sui sofferenti ma anche sui migranti, ricordando che i "morti in mezzo al mare sono la coscienza sporca dell'Occidente che ha tradito la sua storia" e non sa più accogliere.
Don Ciotti ha esortato più volte a mettersi in gioco, a farsi ancora più protagonisti perché- ha detto - "ci sono momenti della vita in cui tacere diventa una colpa e parlare è un dovere morale" e oggi il pericolo è l'indifferenza. Un discorso, quello di Don Ciotti, che vale per tutto e im particolare per le mafie che, nel nostro immanario, sono quelle di 30 anni fa e delle stragi mentre invece non sparano più ma sono più forti di prima perché hanno trovato altri modi di comandare.
Venendo all'attualità, Don Ciotti ha detto dovremmo parlare di pace e invece ci sono sempre parole di guerra: "la pace si costruisce creando giustizia sociale per tutti e non con la corsa agli armamenti", ha ricordato e poi ha contestato la legge 185 che sta passando in Parlamento e toglie controlli sulle armi ma sono solo poche associazioni a protestare per questo.
Don Ciotti ha ricordato anche problemi contingenti come la sanità pubblica e accessibile a tutti su cui non si investe e l'acqua potabile che è poco e le privatizzazioni incombono.
Finito l'incontro, Don Ciotti è stato a visitare alcuni stand, tra cui quello di Libera e colpiva per la sua disponibilità: si è fermato ad ascoltare chiunque volesse salutarlo o dirgli qualcosa, ha avuto sguardi, parole e silenzi per ciascuno.