giovedì 25 marzo 2021

Dantedì

Nella giornata dedicata a Dante, scelgo le terzine che si ipotizza siano state dedicate a Pia de’ Tolomei, uccisa dal marito, facendola precipitare da un balcone del castello:

“Deh, quando tu sarai tornato al mondo
e riposato de la lunga via”,
seguitò ‘l terzo spirito al secondo,
“ricorditi di me, che son la Pia;
Siena mi fé, disfecemi Maremma:
salsi colui che ‘nnanellata pria
disposando m’avea con la sua gemma”.

Non ci sono certezze storiche sul personaggio ma quella a cui si accenna, purtroppo, è la storia di tante donne anche di oggi, che troppo spesso subiscono violenze e vengono uccise dagli uomini a cui sono legate.
Scelgo questa vicenda perché, da un anno, a causa della pandemia, siamo sempre più chiusi in casa, e lo sono soprattutto le donne: sono le prime, infatti, ad aver perso posti lavoro o ad averci rinunciato per dedicarsi alla cura dei figli che non potevano andare a scuola o non potevano esser accuditi da altri, con conseguenze gravissime dal punto di vista dei diritti che sembravano acquisiti e che si sono visti di nuovo messi in discussione, delle pari opportunità di affermarsi nella vita professionale, delle possibilità di rendersi indipendenti economicamente, della possibilità di vivere la propria libertà e ancora più grave è stato per tutte coloro che già prima si trovavano in situazioni difficili.
Ricordiamoci delle donne, come chiede Pia, ma soprattutto impegniamoci per evitare che si trovino a vivere non libere o che vengano uccise nell’indifferenza generale.